Toccata e fuga in Umbria, in provincia di Perugia, per visitare la Cantina La Veneranda, presso la quale avevamo prenotato una degustazione di vini. Vista la distanza da Roma, abbiamo pernottato a Bevagna, un borgo tra i più belli d’Italia, non per titolo ma proprio per bellezza. Con l’occasione, abbiamo fatto due passi, due, a Montefalco, borgo altrettanto carino. O forse un pizzico meno. Perché Bevagna mi è proprio entrata nel cuore. Anche se per una sola notte. Le casette, quasi tutte ristrutturate, sono in ottimo stato, nessun angolo sembra abbandonato. Non ci sono erbacce né sporcizia tra i tanti vicoletti che sbucano ovunque. Non ho scattato belle foto (tutte con lo smartphone, passeggiando la sera e la mattina successiva), ho voluto comunque pubblicarne qualcuna qui. E non ho memorizzato quasi per niente i nomi delle strade, delle piazze e delle chiese che abbiamo visitato. Quasi. Il teatro Francesco Torti, che ricorda il mitico capitano della Roma, non posso dimenticarlo, soprattutto perché è un gioiellino. Siamo entrati per dare un’occhiata, stavano ultimando le prove per il primo spettacolo della stagione. Abbiamo cenato all’Osteria del Podestà, si è mangiato bene ma non benissimo, conto piuttosto salato, motivo per cui la sconsiglierei. Come sconsiglierei La Bottega di Assù, che ricordo per la scortesia della titolare che non ci ha permesso di prenderci un liquore dopo cena con un dolcetto, mandandoci via senza mezzi termini perché, a suo dire, era tardi: il locale, molto carino, chiude a mezzanotte e non erano nemmeno le 23.00. Oltretutto, ad un tavolo le persone stavano ancora mangiando e bevendo tranquillamente, non credo avremmo fatto più tardi di loro. Peccato, è stata l’unica vera nota negativa di un weekend in cui la gente si è mostrata molto gentile ovunque. L’appartamentino lo abbiamo preso su Booking. Ci sarebbe bastata una camera ma abbiamo trovato un’offerta imperdibile, una casa dotata di ogni comfort ad un prezzo conveniente e una host squisita. Ci ha anche fatto trovare la colazione, nonostante non fosse prevista. Appartamento Talia, in pieno centro. Insomma, non ho esattamente dimenticato tutti i nomi.














































La mattina dopo, per arricchire la colazione, abbiamo comprato dei biscotti al forno sotto casa, La Bottega del Forno, una pasticceria con prodotti genuini e freschissimi, sia dolci che salati. Percorrendo il corso principale, siamo entrati in diverse chiese, tutte molto particolari. Abbiamo poi raggiunto il fiume che sfiora i confini del borgo. C’era un bel sole. Un signore anziano se lo godeva appoggiato ad un muretto, con la sua bicicletta. Al posto della borraccia, aveva una bella bottiglia di vino bianco che gli avrei chiesto volentieri di condividere, se avessimo avuto più tempo. Dovevamo andare alla cantina, lì sì che avremmo bevuto in abbondanza. Una velocissima tappa a Montefalco però andava fatta.
Montefalco mi ha colpito meno di Bevagna ma meritava assolutamente una visita. Nella piazza centrale c’era un mercato. Sono rimasto a chiacchierare con un tizio che vendeva “porticine”, riproduzioni in miniatura degli ingressi delle case del posto, realizzate magnificamente con materiali riciclati. Tant’è che ne ho comprata una, ha perfino il lumino che si accende. Le vendeva a poco, gli ho chiesto se avesse una bottega o uno spazio sul web per potergli fare pubblicità. Mi ha confessato di non avere nemmeno il cellulare. Anzi, non ha neanche un conto corrente. Mi ha detto di vivere e lavorare alle porticine in uno spazio piccolissimo che divide con cani e gatti. Ed è felice così, una persona d’altri tempi. O d’altri mondi. Montefalco sta un po’ in alto, ha una vista meravigliosa su una vallata infinita, con le montagne sullo sfondo. E questo è quanto.











Troppo impegnato a bere, non ho scattato foto a La Veneranda, tranne una ai magnifici vini che abbiamo bevuto, accompagnati da prelibatezze locali. La degustazione è durata ben oltre le tre ore previste. Ambiente famigliare e tanta competenza. La cantina è gestita da due donne, una delle quali ci ha spesso intrattenuto con i suoi racconti, mentre ci riempiva i bicchieri senza risparmiarsi. Gli altri ospiti erano entusiasti come noi. Alla fine eravamo tutti un po’ brilli. Esperienza eccezionale. Una bottiglia di Montefalco Sagrantino, il vino più famoso del posto, ce la siamo portata a casa, insieme ad una di Federico II, un rosato intenso molto buono.

Inutile dire che, prima o poi, tornerò (anzi, torneremo) sia a Bevagna sia a Montefalco. E non mancherà una nuova visita a La Veneranda.




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