
Sull’onda del passaparola, anch’io ho voluto provare questo romanzo distopico da più parti (s)consigliato e, dopo averlo divorato, devo riconoscere che risulta effettivamente agghiacciante. Scritto in modo abbastanza semplice, è l’argomento trattato a suscitare interesse ed orrore mano a mano che la trama va avanti. In un mondo in cui il consumo di carne è stato bandito per via di un misterioso, quanto dubbio, virus che ha determinato l’abbattimento di tutti gli animali terrestri, il governo ha autorizzato e legalizzato l’allevamento e la macellazione di carne umana: in pratica, il cannibalismo. Ma regolamentato. Dove prima c’erano maiali, agnelli e bovini, adesso ci sono esseri umani e il trattamento è pressoché identico. Questo è il punto di forza del libro: immaginare cosa si prova a torturare ed uccidere uomini al posto di animali, per poi mangiarseli, lo rende indigeribile da un lato, mentre dall’altro invita prepotentemente a riflettere sugli abomini cui sono costrette sempre più bestie. Con tutto il rispetto per le bestie, categoria di cui l’uomo fa comunque parte. La crudeltà è presente sin dalla prima pagina e viene amplificata dalle ulteriori depravazioni a cui potrebbe arrivare l’uomo in una situazione del genere. Un finale sorprendente dà una botta definitiva di gastroenterite ad una lettura vomitevole, orribile, avvincente, affascinante, squisita.
Agustina Bazterrica – Cadavere squisito





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