
In viaggio per Palermo, non potevo non recuperare, dalla pila di libri in attesa sul comodino, un romanzo ambientato nel capoluogo siciliano, nonché capoluogo del mio cuore. E’ un giallo leggero, un giallo smorto, che si fa apprezzare non tanto per la trama quanto per la descrizione di alcuni luoghi cari ai palermitani e di alcuni luoghi comuni sui palermitani. Cose che solo un palermitano può raccontare e che non tutti possono apprezzare. La storia è un po’ articolata e ha per protagonista una poliziotta bella e ribelle che, in vesti private, si interessa ad un caso di omicidio. Di chi fosse l’assassino non poteva fregarmene di meno. Mi piace invece, come spesso accade quando mi imbatto in autori siciliani, andare a scoprire realtà che non conosco. Non soltanto luoghi ma anche usanze, tradizioni e modi di pensare che qui, pur non essendo ai livelli di Montalbano, abbondano. Alla fin fine è un libro da leggere sotto l’ombrellone tra un bagno e un pisolino. Piacevole come un birra in una giornata afosa mentre pensi già di berne un’altra. E infatti ho già a casa, su quella famosa pila sul comodino, anche il secondo romanzo con la stessa protagonista.
Gian Mauro Costa – Stella o croce




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