Uno, nessuno e ventitré

Mein Kampf. Da Adolf Hitler

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Un breve, brevissimo, pure troppo, monologo per il teatro che sintetizza il tristemente famoso saggio del fu führer. La quarta di copertina parla di anni di ricerca e di scrittura e qui una risata, se non una pernacchia, sarebbe spontanea perché sì, le parole saranno pure ricercate e potenti, soprattutto immaginando la voce di Massini in una sala, ma il risultato è abbastanza scarno e dubito che l’autore abbia impiegato più di qualche settimana a scriverlo. O di qualche giorno. Non so nemmeno quanto ci sia del Mein Kampf perché non l’ho letto né credo che lo leggerò mai. Si tratta probabilmente di una mera operazione commerciale che comunque ha il merito di tracciare un vago profilo, a tratti pure compiaciuto, del giovane Hitler e dei suoi intenti. Qualcuno potrebbe pure ammirarlo. Qualcuno lo ammira sicuramente. Ma non c’è bisogno di conoscere il Mein Kampf originale e non c’è bisogno di leggere i suoi derivati quando si sa un minimo di storia e si sa come finisce la storia, l’amaro in bocca resta in ogni caso.

Stefano Massini – Mein Kampf. Da Adolf Hitler

Commenti

2 risposte a “Mein Kampf. Da Adolf Hitler”

  1. Avatar cate b

    La popolarità incrina anche drammaturghi del calibro di Massini di cui ho letto, in tempi passati, una quadrilogia per il teatro e un paio di romanzi. Opere eccellenti, a mio parere. Ma hai ragione tu, quest’ultimo non sfonda, e però vende.

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  2. Avatar newwhitebear

    Operazione puramente commerciale considerando gli affezionati cultore del fu, i quali di certo si saranno messi di corsa per comprarlo.

    Massini non lo conosco ma visto il carro dei vincitori secondo me si è issato sopra.

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