Un giallo, ambientato ad Istanbul, edito da Sellerio, trovato a Palermo, ad un prezzo ragionevole: gli indizi per decidere di leggere questo libro erano forti. Soprattutto per Istanbul, una città in cui spero di tornare un giorno e che qui è descritta con oggettività, tanto bella quanto invivibile. Il romanzo ha più di vent’anni ma non credo che le cose siano cambiate, nonostante sia l’autrice sia la protagonista la amino e invoglino a visitarla. E questo è quanto. Perché, per il resto, la storia in sé è abbastanza banale, con situazioni al limite del surreale e dialoghi improbabili. Un uomo viene ucciso con un phon nella vasca mentre fa il bagno e la proprietaria tedesca di una libreria turca che vende solo gialli si troverà ad indagare sul caso. Oltre ad indagare, troverà un commissario che senza conoscerla le racconterà tutti i particolari del delitto, un boss mafioso che senza conoscerla la inviterà perfino nella sua villa blindata e, tra milioni di abitanti a Berlino troverà, sempre casualmente, un avvocato che senza conoscerla le fornirà indicazioni fondamentali sull’omicidio. Bah. Spero almeno che i particolari raccontati su Istanbul (cultura, abitudini, tradizioni, luoghi) siano più affidabili degli indizi che mi hanno fatto comprare il libro.

Esmahan Aykol – Hotel Bosforo