Guido Morselli è stato uno scrittore con tanto talento quanta sfortuna, morto suicida poco dopo aver scritto questo romanzo, si dice a causa dei continui rifiuti degli editori di pubblicare le sue opere. E “Dissipatio Humani Generi”, l’evaporazione del genere umano, racconta proprio di un uomo che, deluso dalla società, decide di suicidarsi facendo sparire il proprio cadavere in una grotta dove non potrà essere ritrovato. All’ultimo momento però ci ripensa e, tornando a casa, si accorge piano piano che il suo paese e il mondo intero sono disabitati, non c’è più traccia dell’uomo. L’umanità è letteralmente evaporata, lasciando intatto tutto il resto. Incredulo, prova a capire cosa possa essere successo, prima materialmente cercando spiegazioni e tracce di altri “sopravvissuti” come lui, poi nella sua testa elaborando una serie di riflessioni di grande spessore. Alcune sono davvero interessanti, come il passaggio in cui si chiede se lui sia il prescelto o l’escluso oppure quando capisce che è inutile aver paura perché un evento del genere è improbabile che si ripeta, per giunta su un solo individuo. Banalizzo, ma i concetti sono illuminanti e ben approfonditi. Così tanto approfonditi che alcuni risultano pesanti, oltre che pieni di citazioni spesso in francese, al punto da averli dovuti rileggere fino ad accettare un compromesso con la mia ignoranza. Non ci sono virus o mutanti né alieni o complotti, non c’è nemmeno un evento chiarificatore. La storia si basa sulle azioni e i pensieri del protagonista, perché la storia ormai è lui e questa è anche una delle conclusioni a cui arriva e accetta, visto che non è rimasto nessun altro. Ho letto diversi libri e visto diversi film utopici e di fantascienza con le stesse premesse, questo romanzo si distingue perché è intelligente e decisamente colto, non a caso sviluppa ragionamenti a cui io non arriverei mai in un contesto del genere, troppo impegnato a spassarmela in santa pace una volta capito che in giro non ci sono nemmeno gli zombi.

Guido Morselli – Dissipatio H.G.