Va tutto bene. Mi fermo un attimo, mi guardo intorno e, cazzo, va tutto bene. Ogni cosa è illuminata ed è al proprio posto e, se non lo è, è in un posto migliore e con più luce. Va tutto bene, mi ripeto. Lo dico a bassa voce, quasi in silenzio per non turbare gli equilibri che, si sa, sono precari come i lavoratori di oggi e instabili come un atomo in una centrale nucleare giapponese durante il terremoto. E’ uno di quei momenti in cui mi pare di non avere alcun problema. Ma so che non è o non sarà sempre così. Da qualche parte, in tasca, dentro il cassetto o dietro l’angolo, prima o poi, qualcosa di negativo verrà fuori. Che sia un pensiero, un fastidio, una percezione d’ombra, un bruscolino nell’occhio non è dato saperlo. In fondo chi se ne frega. Mi trovo in questa fase mistica in cui in realtà non è che stia facendo niente di particolare, me sento e nun me sento ma ner mio cuore alberga tanta gioia e quello che faccio mi porta soddisfazione. Anche quello che non faccio però.
Mio nipote è stato promosso a scuola e io ho finalmente imparato a mettere l’aglio nella pasta. Hanno arrestato Lele Mora e tra un mese inizio il cammino di Santiago. Berlusconi sta cadendo e invecchiando. Sì, sì, sì, sì. I viaggi, i concerti, il mare e un 23. Non ho debiti di soldi ma uno solo di sangue con lEi, per fortuna. Una Vespa e un orologio che ferma il tempo. Clooney e la Canalis hanno rispettato il contratto e si sono lasciati. Dio non esiste. Sto scrivendo un post. Insomma, piccole cose. Alla fine la vita è tutta qui. Si fa, si ha, si è. Basta beccare il momento giusto e le esperienze di tutti i giorni diventano le fotografie che si attaccano al muro per ricordare quanto sono state belle. E io ho una parete piena di foto.
Beh, speriamo che duri. Intanto domani me ne vado a Berlino.