07 agosto 2011
A Pamplona ci sono arrivato ma a caro prezzo. Non tanto per Pamplona che alla fine mi ha fatto percorrere solo 4-5 km in più rispetto al programma, ma proprio per il programma che oggi prevedeva di per sé una tappa lunghissima.
Mi sono svegliato alle 5.30 e alle 6.00 sono stato il primo ad uscire dall’albergue di Roncisvalle. Ho tenuto un buon passo, poi l’acido lattico e le vesciche hanno avuto la meglio. Ho fatto 40-45 km in 12 ore. Non è male ma potevo arrivare almeno un’ora prima, meno distrutto, in modo da fare un giro per la città, che è sicuramente da visitare. Non ho praticamente usato la fotocamera. Fermarsi per scattare foto quando si ha un certo ritmo non è facile. Giovanni e Alberto, partiti più tardi, mi hanno ripreso due volte oggi. Siamo arrivati insieme, io però ero partito alle sei. Mi hanno lasciato uno dei due posti letto rimasti liberi in questo albergue, loro sono andati in un altro che costava molto di più. Ho fatto un lavaggio a mano. Non trovo la matita e sto scrivendo con la penna, spero sia da qualche parte nello zaino. I piedi sono distrutti, ho almeno sei o sette vesciche. Il ginocchio fa male. Spero di svegliarmi in forma domani.
Per il resto ho poco da scrivere. La tappa ha offerto posti interessanti, spero di non dimenticarli visto che non ho foto. Più di tutto ricorderò la fatica e i dolori. La volontà però non manca e anche la seconda tappa è andata. Ieri 25 km in 7 ore, oggi oltre 40 km in 12 ore.
Devo dormire adesso. No, purtroppo è ancora presto per spegnere la luce. In modalità random sparo alcuni pensieri e ricordi: la ragazza bionda che andava un treno; l’alta concentrazione di ragazze belle in questo albergue; il tizio dell’ostello piccolo che ci ha offerto il succo d’arancia; Dario, conosciuto oggi tramite Alberto e Giovanni, con cui sono andato a cena; la pizza turca; il primo SMS mandato a casa.
Se vuoi…