Loro appartengono ad un’altra classe. Loro sono la bella gente. Loro sono quelli che, da un minimo di otto ad un massimo di ventidue ore al giorno, perché lo fanno anche nel sonno, sono capaci di parlare esclusivamente di lavoro, quello cosiddetto d’ufficio. Loro comunicano in una lingua che è un misto di altre lingue e usano termini di cui spesso non conoscono il significato ma che devono usare perché usati da altri come loro. Loro vestono sempre bene e non conoscono le scarpe da tennis, se non per giocare a tennis. Loro, gli uomini, dal lunedì al giovedì vestono sempre uguale, con abito e orologio del valore direttamente proporzionale alla posizione in azienda; il venerdì vestono con i colori più sgargianti che possano esistere. Loro, le donne, non sono da meno: colori sgargianti anche la notte e tacco inversamente proporzionale alla capacità di starci sopra.
Loro hanno sempre un capo. Loro scattano sull’attenti se il capo alza lo sguardo e ridono alle sue battute anche quando battute non sono. Loro rispondono al primo squillo quando il capo chiama e mollerebbero la madre in punto di morte se il capo li convocasse; ma il capo non li convocherebbe perchè anche lui ha un capo. Loro sono in copia nelle mail del capo e, quando le ricevono, gli altri devono saperlo. Loro cambiano il tono di voce e la cadenza in base all’autorità dell’interlocutore. Loro parlano sottovoce in presenza degli altri perchè stanno dicendo qualcosa di importante e riservatissimo. Loro prendono il caffè che fa schifo alla macchinetta e dicono che fa schifo da anni ma lo prendono lo stesso. Loro sanno essere simpatici ma solo per tre minuti e non sempre consecutivi. Loro fanno carriera perchè sono competenti davvero ma anche perchè sanno ridere alle battute del capo e scattare sull’attenti quando il capo alza lo sguardo e rispondere al primo squillo quando il capo chiama. Loro non sanno prendere il capo per il culo e costantemente lo prendono in culo dal capo. Loro non ripetono mai. Loro aiutano ma spesso, contemporaneamente, ordinano. Loro sono i migliori di tutti e, quando non lo sono, sono inferiori al capo.
Loro escono insieme, vanno a pranzo in mensa e a cena fuori. Loro si accoppiano, spesso in ufficio. Loro si riproducono. Loro sono qualcuno lì dentro e credono che lì dentro sia anche fuori. Loro non sono ma hanno questo, hanno quello, fanno questo e vanno in quel posto. Non proprio esattamente dove li sto mandando io in questo momento. E un momento può durare anche una vita.
Se vuoi…